Dopo lunghi soggiorni di studio in Oriente (da Bangkok al Cairo), diplomata all’Accademia di Roma, nel 1973 invitata alla X Quadriennale di Roma si impone all’attenzione della critica con grandi tele astratte dove la pittura si mescola a lettere e scrittura.

Dopo lunghi soggiorni di studio in Oriente (da Bangkok al Cairo), diplomata all’Accademia di Roma, nel 1973 invitata alla X Quadriennale di Roma si impone all’attenzione della critica con grandi tele astratte dove la pittura si mescola a lettere e scrittura.
Nel corso degli anni 70 ha partecipato alla Quadriennale di Roma, alla Biennale di Venezia (1978- Materializzazione del linguaggio a cura di Mirella Bentivoglio), alla Biennale di San Paolo del Brasile, all’International Kunstlerinnen di Berlino.
Artista poliedrica, da sempre affianca alla sua attività di pittrice (e poi anche ceramista), quella di scrittrice in un percorso di ricerca e ricostruzione storica sulla presenza delle donne nell’arte: nel 1976 pubblica un libro-inchiesta sul contributo delle donne all’arte italiana del Novecento: ‘Il Complesso di Michelangelo‘ e un saggio sulla creatività femminile, ‘Il Privato come politica‘.
Nel 1981 partecipa a un ciclo di mostre, curato da Cesare Vivaldi. In quest’occasione, Weller espone l’opera “Discorso sul metodo” che darà il titolo alla rassegna e al catalogo pubblicato a conclusione della stessa. Negli anni ’80 e ‘90, mentre cresce la sua affermazione artistica a livello internazionale, intensifica anche la sua produzione saggistica e letteraria. Scrive articoli, studi, racconti: dall’80 al ‘93 cura una rubrica d’arte sul mensile “Noi Donne”, nell’88 un numero monografico della rivista Minerva sulle donne nell’arte dal Medioevo ai giorni nostri; nel ‘94 pubblica il racconto lungo ‘Il Pantano del Diavolo‘.
Nel 1998 esce la prima biografia romanzata di una grande artista: ‘Ritratto di Angelica‘, dedicata alla pittrice svizzera Angelica Kauffmann (Avagliano Editore, tradotto in Austria e Germania). Nel 2000 e 2002 seguono, sempre per Avagliano, “Una Rosa nel cuore” e “Suzanne”, entrambi dedicati alla vita avventurosa di Suzanne Valadon. Infine, è del 2015 La storia della pittrice futurista Benedetta Cappa, raccontata in ‘Marinetti Amore Mio‘ (Marlin Editore).
Nel 2018 è invitata da Benedetta Carpi de Resmini, alla mostra ‘Magma il corpo e la parola nell’arte delle donne tra l’Italia e la Lituania dal 1965 ad oggi’ presso l’Istituto Centrale della grafica a Palazzo Poli a Roma. Nel 2019 è invitata da Raffaella Perna a partecipare alla mostra ‘Il Soggetto imprevisto, 1978 Arte e Femminismo in Italia’ presso i Frigoriferi Milanesi.
Nel 2022 partecipa alla mostra ‘Ri-materializzazione del linguaggio’ ( riedizione del progetto per la Biennale del 1978) presso la Fondazione Antonio Dalle Nogare a Bolzano, con l’opera “Diario al muro”. Nel 2023 ha partecipato alle collettive: ‘Il segno è l’esemplare parlato’, Galleria Sara Zanin project, Roma ; ‘Fare Uno. Dalla parola al Segno un dialogo possibile’, galleria Erica Ravenna, Roma. La Galleria Nazionale d’arte Moderna di Roma, nel luglio del 2023 dedica la sala Merini ad esporre l’opera del 1978 ‘Diario al muro’.
A ottobre 2023 si inaugura la personale “Frammenti di un discorso sul metodo” presso la galleria Erica Ravenna di Roma e con la galleria è presente a miart 2024. Nel 2024 tre opere dell’artista sono entrate a far parte della collezione della Calcografia Nazionale di Roma, esposte nella mostra ACQUISIZIONI, inaugurata a dicembre dello stesso anno.
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